Le carte di credito

Oltre alle carte di debito, un’altra gamma di strumenti transazionali piuttosto ambita da chi apre un conto corrente, è costituita da quella delle carte di credito, abilitate principalmente alle operatività sui circuiti internazionali di pagamento di riferimento (Visa o Mastercard) e di solito concesse a clientela conosciuta o già sperimentata dalla banca.

Rispetto alle carte di debito, le carte di credito si differenziano per la possibilità di usufruire – appunto – di una dilazione di pagamento che parte dal momento in cui vengono effettuati gli acquisti, e giunge fino al momento in cui vengono addebitate le stesse spese sul conto corrente, generalmente il giorno 15 del mese successivo alle compere.

Vi sono tuttavia delle particolari carte di credito, denominate “revolving”, che anziché prevedere il rimborso delle spese effettuate in un’unica soluzione, stabiliscono il rimborso rateale, mediante pagamento di rate di importo prescelto dal cliente (con un minimo solitamente pari a 50 euro o a 100 euro) fino a estinzione del debito.

L’utilizzo della carta di credito è ammesso fino alla concorrenza di un “plafond”, di un massimale concordato tra il titolare della carta e la filiale dell’istituto di credito, e pari di solito a uno standard iniziale di 1.000 o 1.300 euro, ma modificabile sulla base delle esigenze del cliente.

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