In questi ultimi anni si è parlato molto del fatto che aprire un conto corrente all’estero sia molto più conveniente, sotto tutti i punti di vista. Questo è perché il regime fiscale di Paesi come, per esempio, Svizzera e Inghilterra è molto più leggero rispetto ad un Paese come l’Italia. Innanzitutto bisogna sapere che ogni cittadino facente parte di uno Stato dell’Unione Europea ha tutti i diritti di aprirsi un proprio conto corrente all’estero. L’operazione è del tutto legale e non ci sono vincoli.
I passi per aprire un conto corrente all’estero sono pochi ma devono essere strettamente rispettati. Vediamo insieme quali sono:
- Verificare di avere tutti i documenti necessari: carta d’identità valida in tutta l’Unione Europea, riquadro RW della dichiarazione dei redditi da compilare e informazioni dell’Istituto bancario dal quale si proviene e, ovviamente, il codice IBAN.
- Informarsi benissimo sulle norme vigenti nel Paese in cui si vuole aprire il conto corrente
Questi due sono i passaggi principali per chi vuole aprire un proprio conto corrente all’estero. Inoltre, va detto, molti Paesi permettono di fare questa operazione interamente online, semplificando i tempi, le procedure e permettendovi di non sprecare denaro per il viaggio. Soltanto in pochi Paesi, infatti, è richiesta la presenza fisica in sede per effettuare l’apertura del conto. Uno tra i Paesi in cui non è richiesta la presenza in sede, per esempio, è l’Olanda. Quest’ultima, infatti, permette di svolgere l’intera procedura online ricevendo il contratto direttamente a casa vostra.
Per quanto riguarda la tassazione dei conti correnti all’estero vi sono due possibilità: l’Eurotrattenuta, ovvero un’aliquota del 35% sugli interessi, e la ritenuta del Paese stesso in cui è stato aperto il conto che prevede, oltre alla ritenuta, un’aliquota del 20% applicata direttamente dal Fisco italiano. C’è da dire che nell’Unione Europea esiste una convenzione per evitarla.