Unicredit e Intesa? Fusione smentita

Unicredit e Intesa? Le banche smentiscono la loro fusione

Il Sole 24 Ore, famoso quotidiano economico, politico e finanziario, in questi giorni ha pubblicato sulle sue pagine una notizia riguardante un dossier che, secondo alcune ipotesi, sarebbe stato redatto da una banca d’affari. In questo dossier viene ipotizzata una fusione tra Unicredit, Intesa Sanpaolo e, successivamente, a un possibile coinvolgimento anche di Mps. La questione che più spaventa è che, per portare effettivamente a termine questa operazione, dovrebbero chiudere definitivamente 2 mila filiali e 20-25mila esuberi. Dati che non sono di certo passati inosservati.

I portavoce di Unicredit e Intesa Sanapolo, infatti, non hanno perso tempo e si sono subito dati da fare per smentire categoricamente l’ipotesi. Effettivamente anche il quotidiano stesso ha definito questa ipotesi molto “vicina alla fantafinanza” e riferisce a sua volta la smentita dei portavoce delle due banche. Ma vediamo meglio che cosa diceva il dossier citato dal Sole 24 Ore.

Innanzitutto nel dossier citato dal quotidiano, nel quale non viene fatto nessun riferimento alla banca d’affari che sta lavorando su questa ipotesi, si parla di una maxifusione con uno scambio azionario tra le due banche Unicredit e Intesa Sanpaolo. In questo modo la parte italiana di Unicredit verrebbe decisamente scorporata e apportata a Mps. Questa notizia non è passata di certo inosservata e, secondo il Sole 24 Ore, nelle ultime ore le ipotesi sull’esistenza di questo progetto hanno iniziato a diffondersi sia a Milano sia a Roma.

Ma i piani di Unicredit e Intesa Sanpaolo, riferisce il quotidiano, sono ben diversi. Pare infatti che i due colossi escludano, almeno per il momento, di effettuare un’ulteriore crescita in Italia e di aggregarsi con Mps. A smentire ancora di più il progetto è il fatto che, se veramente le due banche si combinassero tra loro, ci sarebbero delle fortissime sovrapposizioni territoriali nonché delle pesanti ricadute sia occupazionali sia sul sistema di credito delle imprese. In più Intesa Sanpaolo, a parte beneficiare di una “presunta” attribuzione della rete estera di Unicredit, si ritroverebbe a rientrare nella categoria delle Sifi trovandosi così a dover affrontare la richiesta di molto più elevati, rispetto a come sono oggi, coefficienti di capitale.

Per concludere possiamo dire che l’ipotesi è stata completamente smentita da tutte le parti, anche se il dossier continua a circolare, e che il Sole 24 Ore ha riferito che nessuno ha un apparente interesse a portare avanti un progetto che sembra rientrare, appunto, nella fantafinanza.

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