Boom di richieste per le carte di credito revolving

La carta di credito revolving? Un successo dettato dalla crisi economica che sta impattando l’Italia in forte recessione. Si tratta di carte di credito facili da ottenere e che permettono di pagare in rate mensili i propri acquisti, invece che a saldo, il mese dopo, come avviene con le classiche carte di credito. Tuttavia tutto ha un prezzo e in questo caso esso è rappresentato dagli interessi elevati.

Carte di credito revolving: poca chiarezza e tassi che si moltiplicano

Nell’ultimo trimestre del 2013 la Banca d’Italia ha calcolato un tasso di interesse del 17,20% per pagamenti fino a 5.000 euro con picchi che raggiungono il 25,2%, tasso oltre il quale scatterebbe l’usura. Oltre ai tassi esorbitanti queste carte di credito nascondono un meccanismo di moltiplicazione degli interessi. Esse, infatti, portano al pagamento di rate praticamente infinite, poiché, non essendo chiare e trasparenti le condizioni di utilizzo, è facile perdere il controllo sui propri pagamenti e sugli acquisti fatti, tenendo inoltre conto, che le condizioni di pagamento peggiorano drasticamente se viene saltata anche una sola rata. L’utilizzo di queste carte così come l’abuso da parte degli enti finanziari ha portato all’istituzione di un numero verde e alla messa a disposizione di diversi sportelli per chiarire i dubbi dei consumatori e analizzare i comportamenti anomali da parte degli istituti che finanziano i prestiti.

Crisi che genera crisi

Il successo delle carte revolving deriva dalla crisi: i prestiti personali, chiari e trasparenti, sono in calo del 10,8% mentre le revolving, non chiare, ma che danno l’impressione di proporre maggiore elasticità e flessibilità crescono in maniera significativa. La maggior parte dei richiedenti sono persone con età media compresa tra i 40 e i 45 anni e che effettuano una spesa mensile media di 683 euro. Tuttavia quelli che sono più abbindolati e cadono nel circolo vizioso delle “revolving” sono i giovani tra i 18 ed i 25 anni con una spesa mensile di 788 euro. Le associazioni a tutela dei consumatori consigliano di diffidare dal sottoscriverle o comunque di leggere attentamente le condizioni di utilizzo. La formula, con la quale è presentata la carta di credito revolving, è semplice e allentante: un “platform” che viene ricaricato, se utilizzato, tramite il pagamento di rate mensili. Ma la chiarezza è poca e in alcuni casi vi è addirittura assenza di informazione sui tassi di interesse applicati e sulle penali che le banche richiedono in caso di ritardo nei pagamenti. Da alcune indagini è, infatti, emerso che diversi istituti finanziari hanno richiesto anche 197 euro a fronte di rate di circa 150 euro pagate in ritardo. Non a caso per le revolving sono sotto processo le note American Express e Ducato per i tassi eccessivi applicati e la poca trasparenza delle condizioni delle loro carte di credito revolving.

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