ABI propone la sua guida per uscire vivi dal bail-in

L’Associazione delle Banche Italiane (ABI) si è offerta di elaborare un vademecum per aiutare i risparmiatori a superare lo spauracchio del bail-in, una procedura di prelievo forzoso, a cui gli istituti di credito potrebbero ricorrere se la situazione economica mondiale peggiorasse.

La guida in .pdf, rilasciata proprio in questi giorni gratuitamente sul sito, è portata a chiarire i punti che sono stati introdotti dalle Istituzioni Europee per far fronte alle attuali circostanze. In collaborazione con 12 associazioni dei consumatori, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio (FEDUF) e la FEBAF, la Federazione di Banche, Assicurazioni e Finanza, ABI spiega quali sono le ragioni che hanno spinto alla predisposizione di questo piano di risanamento.

In caso di eventi monetari avversi, Bankitalia e BCE avranno la possibilità di intervenire per risolvere la situazione, sollecitando un’amministrazione controllata o straordinaria dell’istituto di credito. Se anche questo non dovesse servire, le banche, come succede per le altre aziende private, avranno il dovere di risolvere la situazione da sé, rivolgendosi alle proprie risorse interne.

Dovranno dunque ricostituire il capitale partendo dalla messa in pratica di alcune norme tra cui il bail-in, che permette agli istituti in crisi di attingere dagli strumenti finanziari degli investitori, quali ad esempio il pacchetto azionario, partendo da quelli ad alto livello di rischio fino a via via, se necessario, giungere ai risparmi dei contribuenti con depositi superiori ai 100mila euro. I risparmiatori con depositi inferiori ai 100mila euro infatti, sono protetti dalla Garanzia Depositi (FITD), un fondo interbancario volontario fondato nel 1987.

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