Tassi negativi sui conti correnti?

La tendenza potrebbe arrivare dalla Germania, dove – a partire dalla fine del 2014- alcuni istituti bancari hanno deciso di penalizzare i risparmiatori che non intendono fare alcuna forma di investimento. La penalizzazione consiste nell’applicazione di un interesse negativo nel caso di cifre importanti che vengano lasciate in giacenza sul conto corrente.

La strategia mira a ottenere una maggior tendenza agli investimenti – in conti deposito o altro – da parte di risparmiatori sempre più prudenti e timorosi vista l’imprevedibilità dei mercati internazionali. Sembra plausibile pensare che questa iniziativa andrà a penalizzare soprattutto le persone di una certa età, che hanno avuto il tempo di accumulare cifre importanti e allo stesso tempo non sono propense a fare investimenti. In realtà la misura va a colpire soprattutto grandi investitori e istituzioni.

La manovra sembrerebbe dovuta all’applicazione di tassi negativi alle stesse banche. Tra i primi a essere ricorsi a questo tipo di gestione sono stati sia piccoli istituti, come la Deutsche Skatbank, che grandi banche, come la Commerzbank.

Inutile dire che questi provvedimenti hanno scatenato tra i consumatori – ma anche a livello politico – una ridda di polemiche, nonostante i tassi negativi siano molto bassi – intorno allo 0,25% – e vengano applicati solo in caso di forti giacenze, e la cosa non interessi quindi la maggior parte dei risparmiatori. Si tratta però di un elemento nuovo – e non gradito ai consumatori – il fatto che il cliente debba pagare per depositare nelle banche i propri risparmi.

 

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