Più facile la portabilità dei conti correnti

Se già il decreto Bersani aveva introdotto a suo tempo delle misure importanti per non penalizzare coloro che desiderassero cambiare conto corrente e banca di riferimento, di recente le procedure sembrano essere state ulteriormente semplificate. In effetti alla fine di gennaio è stato approvato dal governo un decreto di legge che prevede che le banche debbano concedere tassativamente ai loro clienti che lo richiedano la portabilità del conto corrente presso un altro istituto, tutto questo entro un tempo che deve essere al massimo di due settimane. Inoltre, la banca non ha facoltà di mettere a carico del cliente “uscente” alcuna spesa per la chiusura del conto o per la gestione amministrativa degli strumenti legati al conto. Sembra ragionevole pensare che questo permetterà una maggiore concorrenza tra gli istituti bancari e una reale possibilità di scelta per i risparmiatori.

Può succedere infatti, a volte, che il consumatore tenda a non cambiare il proprio conto corrente per il timore di costi o difficoltà burocratiche insormontabili: domiciliazioni che non vanno a buon fine, tempi molto lunghi, accrediti di stipendio non riusciti. Il decreto varato dal governo dovrebbe essere rassicurante da questo punto di vista, e rendere più semplice la vita a chi ha condizioni non molto vantaggiose per il proprio conto corrente e valuti che sul mercato esistono prodotti migliori per le proprie esigenze. Nel caso l’istituto bancario non esegua la portabilità nei quindici giorni previsti, il cliente potrà richiedere un indennizzo, in proporzione alla sua giacenza e al ritardo subito.

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