Informazioni sui conti dormienti

Già da un po’ di tempo le istituzioni statali hanno comunicato, a vari livelli, che sarebbe stato possibile procedere a prelievi sui cosiddetti conti correnti dormienti, quelli che non registrano cioè movimenti in entrata o in uscita, o magari anche una semplice richiesta di estratto conto, da un periodo di tempo superiore ai dieci anni. Oltre ai conti correnti, rientrano nella categoria anche i depositi e i libretti di risparmio, purché abbiano un saldo pari o superiore a 100 euro.

Si tratta di una iniziativa che va a colpire i risparmiatori disattenti, magari le persone anziane che hanno depositi fermi da tempo, e che ha suscitato non poche polemiche nel momento in cui fu varata. In realtà l’istituto bancario è obbligato ad avvisare tramite raccomandata postale l’intestatario del conto con almeno 180 giorni di anticipo, prima che si compiano i dieci anni dall’ultima operazione. Devono essere usate anche altre modalità di comunicazione pubblica, attraverso appositi annunci sui quotidiani nazionali.

Gli importi prelevati dai conti dormienti finiscono in un fondo che serve a risarcire i risparmiatori che hanno subito frodi o sono rimaste vittime di grandi crack finanziari: questo fondo viene alimentato anche dagli assegni circolari non riscossi e dai buoni fruttiferi postali non incassati. Tali regole sono in vigore già dal 2005 e ad occuparsi delle procedure relative è la Consap, il cui sito è visitabile per ulteriori dettagli. Si tenga presente in ogni caso che per movimentare un conto dormiente, è sufficiente anche richiedere un semplice estratto conto, senza necessariamente movimentare del denaro.

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