I costi dei conti correnti in Italia

I conti correnti in Italia hanno avuto per molto tempo un costo tra i più alti, se confrontati con prodotti analoghi presenti negli altri paesi europei. Questa tendenza è rimasta valida per un po’, nonostante siano sempre più numerose le banche italiane che propongono conti correnti a canone zero. Ma, accanto a questa tendenza, le cui opportunità sono colte soprattutto dai più giovani – visto che si tratta per la maggior parte di conti da gestire tramite Internet banking – continuano a esistere conti correnti caratterizzati da costi di gestione non trascurabili.

L’allarme è stato lanciato dalle istituzioni europee che hanno rilevato nella proposta per i correntisti italiani non soltanto dei costi un po’ elevati, ma anche una certa mancanza di trasparenza quanto alle spese da sostenere e hanno richiesto, da parte degli istituti bancari che operano in Italia, delle condizioni migliori da applicare ai clienti, a partire dalla possibilità di scegliere i “conti base”, che prevedono soltanto una serie di servizi basilari offerti a un costo contenuto, e riguardo a una maggiore facilità nella portabilità del conto da una banca all’altra.

Queste direttive sono state recepite dalle banche italiane: ad oggi, la maggior parte degli istituti bancari presenta la possibilità del conto base, con proposte differenziate e in certa misura personalizzabili a seconda delle esigenze e della situazione del correntista. Quanto alla portabilità, il mese di marzo ha visto l’approvazione di nuove normative che semplificano e rendono più brevi le procedure di passaggio senza disagi e spese per i correntisti.

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